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Attualità martedì 04 giugno 2019 ore 16:44

L’ultracentenaria Tirrenia II torna a navigare

A un decennio dall’ultima navigazione e dopo tre anni di restauro il ketch aurico costruito in Inghilterra nel 1914 tornerà a navigare



VIAREGGIO —  A un decennio dall’ultima navigazione e dopo tre anni di restauro il ketch aurico Tirrenia II, costruito interamente in legno in Inghilterra nel 1914, tornerà a navigare. Lo rende noto un comunicato che annuncia il nuovo varo dell'imbarcazione. Sabato 8 giugno questo yacht d’epoca lungo 18 metri scenderà in mare allo scalo del Cantiere Francesco Del Carlo, autore del refitting. Madrina del varo sarà la lucchese Beatrice Venezi, giovane direttore di orchestra nota a livello mondiale. 

Sono trascorsi 105 anni da quando il cantiere inglese H.R. Stevens di Southampton ha costruito e varatoTirrenia II, splendida imbarcazione a vela realizzata in legno di teak su disegni di Frederick Shepherd, yacht designer britannico scomparso nel 1969 all’età di 100 anni autore di oltre 80 progetti in carriera, soprattutto di scafi concepiti per la crociera.  

Dopo il varo, serata di gala al Principino per un selezionato numero di invitati, tra i quali armatori ed equipaggi di alcuni storici motoscafi Riva in legno associati alla Riva Historical Society, che interverranno a Viareggio in occasione dell’evento per augurare ‘buon vento’ a Tirrenia II. La barca, lunga 18,54 metri (20 metri compreso il bompresso), ha un armo velico cosiddetto a “ketch aurico”, ovvero con due alberi, quello di maestra e quello di mezzana, e vele di forma quadrangolare per una superficie velica totale di circa 180 metri quadrati.

Dal nord Europa ei Caraibi. Come tante barche d’epoca tuttora naviganti, anche Tirrenia II ha vissuto nel corso della sua esistenza numerose avventure, che non le hanno comunque impedito di continuare a navigare e di arrivare inalterata fino ai nostri giorni. Tra i nomi avuti in passato Sapho II, con il quale è stata varata nel 1914, e Dodoni. A partire dal 1924 ne è stato armatore il Cav. Guido Fiorentino, presidente della sede napoletana del Regio Yacht Club Italiano, che dal 1925 l’ha rinominata Tirrenia II ed associato la Coppa Tirrenia, trofeo assegnato annualmente e fino al 1939 a quell’imbarcazione che avesse compiuto la più lunga crociera in Mediterraneo. Nel corso degli anni Settanta la barca è appartenuta a un ex militare della Marina inglese e nel decennio successivo a uno skipper professionista, il norvegese Peter Jespersen, che tra 1981 e il 1989 l’ha fatta navigare per oltre 20.000 miglia in nord Europa, Oceano Atlantico, Caraibi e Venezuela con a bordo allievi desiderosi di apprendere l’arte della navigazione a vela.

L'arrivo nel Mediterraneo. Tra il 1991 e il 1992 il nuovo armatore Gianni Loffredo, ex presidente dell’AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca), ha fatto trasferire Tirrenia II su una nave cargo dai Caraibi fino a Livorno e poi via camion a Trieste, dove sotto la direzione del grande progettista Carlo Sciarrelli, che ha sempre definito Tirrenia II una “barca con l’anima”, è stata sottoposta ad un restauro integrale presso il cantiere Pitacco, Luxich e Ferluga. In questa occasione è stato smantellato il rivestimento in fogli di rame dello scafo, che aveva contribuito a mantenere in ottimo stato di conservazione il fasciame in legno di teak, rifatto il ponte di coperta e ripristinato l’originale armo velico a ketch aurico rispetto alla velatura bermudiana con la quale aveva navigato nel periodo precedente. Mantenuti intatti gli interni in pannelli di radica pregiata.

La storia recente. Dopo il nuovo varo, avvenuto a Trieste il 4 luglio 1992, Tirrenia II ha cominciato a navigare in tutto il Mediterraneo e a partecipare ai più importanti raduni di vele d’epoca. Nel 2009 è entrata al Cantiere Del Carlo di Viareggio e lì è rimasta finchè nel 2016 una coppia di armatori lombardo-piemontesi l’ha acquistata all’asta e sottoposta ad un nuovo restauro che potesse continuare a garantire sicurezza e galleggiabilità di Tirrenia II per i successivi anni. I lavori, che hanno riguardato principalmente lo scafo, la propulsione e l’impiantistica, sono stati eseguiti sotto la direzione del consulente fiorentino Enrico ‘Chicco’ Zaccagni, mentre per il riarmo degli alberi e della velatura è stata coinvolta la skipper Lucia Pozzo, esperta velista e circumnavigatrice già comandante di Tirrenia II nel corso dei primi anni Novanta.


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