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Attualità lunedì 20 aprile 2020 ore 12:15

Le imprese del lapideo scrivono a Conte

Il settore lapideo apuo-versiliese chiede con forza la riapertura dopo il blocco imposto per l'emergenza coronavirus. Appello al governo e a Rossi



PIETRASANTA — Le imprese industriali e artigiane del settore lapideo scrivono al governo per chiedere la riapertura. Un appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte che vede fra i destinatari anche il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli e il presidente della Regione Toscana Rossi.

Un settore che tra le province di Lucca e Massa Carrara ha un valore della produzione stimato in mezzo miliardo di euro, con 170 milioni di valore aggiunto di cui 40 milioni riconducibili all’indotto.

A chiedere con forza la riapertura dopo il blocco per arginare il contagio di coronavirus Confindustria Toscana Nord, CNA Lucca e Confartigianato Imprese Lucca.

Un settore che vive soprattutto con l'export, fatto sottolineato dalle imprese del lapideo visto che nel calendario delle riaperture saranno forse privilegiati i settori che attraverso le esportazioni contribuiscono in maniera determinante al bilancio nazionale. 

La richiesta è quella di poter riaprire quanto prima: "Possiamo farlo in condizioni di sicurezza - sottolinea Fabrizio Palla presidente della sezione lapidei di Confindustria Toscana Nord -. Nelle cave non ci sono luoghi chiusi ristretti e il distanziamento personale fra i lavoratori è facilmente ottenibile anche attraverso l'applicazione di protocolli anti contagio. Anche i laboratori di lavorazione delle pietre sono già pronti".

"Nella nostra lettera facciamo presente che sono stimati 180 milioni di euro di pagamenti a fornitori locali, dalle imprese conto terzi ai trasporti, includendo anche materie prime, servizi, professionisti, credito e utenze. Altri 60 milioni di euro sono costituiti da costi del personale, versati a cittadini residenti in provincia" aggiunge Andrea Giannecchini, presidente di CNA Lucca.

"Fra imprese industriali e artigiane il nostro settore costituisce l’unica fonte di reddito e di indotto per molti piccoli comuni montani della Toscana, in cui il lapideo arriva a rappresentare fino al 67% della fonte di lavoro dei residenti - conclude Michela Fucile, presidente di Confartigianato Imprese Lucca.


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