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Lavoro venerdì 13 novembre 2015 ore 21:41

Oreste Pardini, lavoratori in cassa integrazione

Nuovo presidio di protesta per i lavoratori della storica azienda di lavorazione dell'alluminio camaiorese, che da oggi sono in cassa a zero ore



CAMAIORE — Si sono ritrovati davanti ai cancelli di quell'azienda, dove per anni hanno lavorato, ma adesso sono lì per chiedere dignità e lavoro.

Ed è l'indignazione che la fa da padrona nei 22 dipendenti e nel sindacato, indignazione "nei confronti della proprietà che condanna la chiusura di un'azienda". Proprietà che, come ha sottolineato il sindacato, "ha preferito vendere i macchinari, e mandare in cassa integrazione i dipendenti, piuttosto che prendere in considerazione l’offerta della Elexos spa (Gruppo Cima) che avrebbe mantenuto l’attività e l’occupazione".

“La Fiom Cgil ribadisce il giudizio negativo su un’operazione che riteniamo sbagliata e ingiusta – è il commento di Nicola Riva della Fiom Versilia – non solo per i lavoratori ma anche per la comunità camaiorese tutta che in questo modo, salvo colpi di scena sempre più improbabili, perde uno dei suoi punti di riferimento industriali e lavorativi”.

“Ancora non riusciamo a comprendere la volontà di non accogliere la proposta di Elexos – continua Riva – perché ci risulta che questa abbia offerto alla famiglia Pardini, anche più di quanto inizialmente era stato stabilito, pur di continuare a produrrenello stabilimento di via Sterpi a Camaiore. Inoltre Elexos si sarebbe fatta carico anche di eventuali contenziosi”.

“Auspichiamo ancora un ripensamento, pronti a fare la nostra parte fino in fondo, fermo restando che la responsabilità di quest’assurda chiusura aziendale è tutta nelle mani della proprietà”, conclude Riva.

In questi mesi di trattative, interlocutore importante nella trattativa è stato il Comune, come hanno sottolineato in una nota La Fiom Cgil e i lavoratori,  che ha partecipato ad alcuni incontri istituzionali, volti a scongiurare questo triste epilogo. 

Non da ultima si è interessata anche la Regione Toscana, nella persona di Gianfranco Simoncini, consulente del presidente Enrico Rossi per le tematiche del lavoro, con il quale, il Comune e il sindacato, hanno discusso anche della possibilità di una delocalizzazione dell’azienda in un’area artigianale diversa da quella di via Sterpi.

Il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto e l’assessore al lavoro Andrea Carrara hanno raggiunto i lavoratori al presidio, per esprimere la solidarietà dell’amministrazione comunale nei confronti dei propri concittadini in questo momento difficile e per riaffermare che non è all’ordine del giorno un cambio di destinazione d’uso dell’area.

Una posizione che, si legge nella nota, il sindacato ritiene di grande rilievo e che è la sola adatta a garantire almeno la possibilità di recuperare i posti di lavoro e uno sviluppo industriale nell’area nei prossimi anni.

La mobilitazione sindacale continuerà anche nelle prossime settimane.


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