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Attualità giovedì 18 agosto 2016 ore 10:59

Dopo 71 anni chiude Il pino sul tetto

Chiude la storica trattoria nella pineta di ponente a Viareggio. Su Facebook un lungo post dei proprietari e gestori de Il pino sul tetto



VIAREGGIO — Parlano di un calvario che dura oramai da 13 anni: la famiglia Barsotti ha deciso tirare giù il bandone dal primo settembre dello storico Il Pino sul Tetto, ristorante, trattoria e pista da pattinaggio che da 71 anni vive nella pineta viareggina. E la proprietà si affida a Fecebook per dare la notizia: "Dopo un calvario di 13 anni - si legge nel post -, circondati dagli zingari dal 2003 al 2006 e dagli spacciatori marocchini dal 2006 ad oggi, siamo costretti a gettare la spugna".

"Non siamo obbligati all'impossibile - continua il post su Facebook - e la nostra resistenza è crollata. Ci mancava l'omicidio a 50 metri dal locale, conferma tragica di ciò che, inascoltati abbiamo inutilmente denunciato da un decennio con atti regolarmente protocollati". 

Secondo i proprietari "le amministrazioni hanno ignorato il problema, a partire da quel Marcucci, che mai ci degnò di un ascolto, per finire con gli ultimi, che in un solo anno non ce l'hanno fatta a rimediare. La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha stanziato, per la sola Pineta di ponente, un milione e mezzo, da utilizzare entro il 2016 per riordino della vegetazione, illuminazione e telecamere. Avete visto qualcosa Voi?", si chiedono dal Pino sul Tetto.
"La pineta è abbastanza - continuano su Facebook - affollata per i primi 500 metri, dalla parte del centro città e sembra un accampamento dove tutti si sono asserragliati per difendersi dagli indiani-marocchini. Di qua dal Gatto nero, siamo rimasti noi, circondati dal buio, da quattro attività sbarrate e da minimo 7-8 pusher disgraziati".

"Non possiamo spostarci nell'accampamento e ne paghiamo il prezzo, che, purtroppo è diventato troppo oneroso da sopportare, tanto da apparire incosciente esibizione di masochismo commerciale. CHIUDIAMO, ultimi epigoni della famiglia Barsotti, costretti alle esequie di un locale storico, dopo 71anni di amore per quella pineta, un bene unico, che le amministrazioni incapaci e deleterie hanno dilapidato".


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