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Attualità venerdì 24 marzo 2017 ore 10:30

Scuola, il Comune sperimenta l'outsourcing

Tre le scuole interessate dagli investimenti con un duplice obbiettivo: corretta gestione delle strutture e abbattere il rischio sismico



SERAVEZZA — Il Comune di Seravezza sperimenterà l’outsourcing degli investimenti e della gestione immobiliare di tre immobili scolastici – la scuola d’infanzia “Delâtre” e la primaria “Frediani” di Seravezza e la primaria “Rodari” di Querceta-Frasso – con il duplice obiettivo di una corretta gestione ordinaria delle strutture e di puntuali investimenti per l’abbattimento del rischio sismico, l’adeguamento alle norme di legge (con particolare riguardo a quelle in materia di sicurezza), le manutenzioni, l’efficientamento energetico. 

Per poter realizzare questi obiettivi il Comune aderirà al Fondo Territoriale promosso dalla Provincia di Lucca e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca finalizzato alla riqualificazione del patrimonio scolastico. Al progetto, che vedrà la Provincia di Lucca in veste di ente capofila, stanno aderendo circa venti Comuni, compreso quello di Lucca. Si punterà anche ad una partnership con un forte investitore istituzionale.

Il percorso è partito diversi mesi fa ed è giunto mercoledì a un primo passaggio ufficiale. La Giunta ha dato infatti mandato al sindaco Riccardo Tarabella di sottoscrivere l’Accordo di Programma tra Provincia di Lucca ed enti locali per avviare il processo di costituzione del Fondo Territoriale per la riqualificazione del patrimonio scolastico. «Il Fondo avrà una consistenza di circa 50 milioni di euro», spiega il sindaco Riccardo Tarabella. «A dotarlo di liquidità saranno la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che ha già annunciato un contributo in conto capitale a fondo perduto, e Invimit, società costituita nel 2013 dall’allora ministero dell’Economia e delle Finanze con l’obiettivo specifico di favorire lo sviluppo e la valorizzazione dei patrimoni immobiliari pubblici attraverso la costituzione e promozione di innovativi strumenti finanziari. Da parte loro i Comuni aderenti apporteranno al Fondo alcuni edifici scolastici in diritto di superficie e per tutta la durata del Fondo, ipotizzata in ventidue anni. Per tutto questo lasso di tempo, il Fondo curerà la riqualificazione degli immobili (manutenzioni, adeguamenti, ecc.) e ne garantirà la gestione efficace (efficientamento, pagamento delle utenze, ecc.) a fronte del versamento, da parte degli enti proprietari degli immobili, di un canone annuo prestabilito. Maggiori gli investimenti che si chiederanno al Fondo, maggiore sarà il canone da versare. La valutazione fatta in queste settimane con gli uffici comunali è servita a trovare il giusto equilibrio tra necessità e possibilità dell’ente. Da qui la decisione di partecipare al progetto con tre edifici scolastici. Importante sottolineare come l’adesione all’Accordo di Programma con la Provincia non comporti alcun impegno finanziario da parte dell’ente. Questa prima fase di avvicinamento alla costituzione del Fondo si protrarrà per tutto il 2017. Se il progetto nel suo complesso andrà in porto, si passerà alla fase operativa nel 2018, con i primi interventi concreti sugli immobili tra la fine del 2018 e i primi del 2019».

"L’iniziativa si inserisce in modo coerente nei programmi dell’Amministrazione Comunale in materia di gestione degli immobili pubblici», aggiunge l’assessore al Patrimonio Giuliano Bartelletti. «Non a caso abbiamo scelto tre plessi scolastici sui quali è prevista l’esecuzione degli studi di vulnerabilità sismica. Gli interventi di adeguamento degli immobili eventualmente necessari potranno essere gestiti in maniera efficace con le risorse disponibili nell’ambito del Fondo Territoriale".

Il meccanismo di adesione al Fondo consente di modulare l’impegno finanziario del Comune (cioè l’entità del canone da versare annualmente) mettendo sul piatto della bilancia eventuali dismissioni del patrimonio immobiliare o, al contrario, chiedendo maggiori investimenti da parte del Fondo. «Interessante anche la possibilità non solo di indirizzare gli investimenti verso la valorizzazione e la gestione di immobili esistenti, come appunto le tre scuole citate, ma anche di realizzarne di nuovi», conclude Bartelletti. «Per questo, è in una fase di approfondito esame la possibilità di inserire nel progetto un’opera pubblica tra quelle già indicate nel DUP del triennio 2017-2019 e che rappresenta una priorità per il territorio».


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